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giovedì 4 febbraio 2016

Psycho is better than Stupid

C'è una sottile differenza tra gli psycho e i pazzi. Sottilissima. Ma che dico? C'è un abisso. Gli psycho (di cui il mio amato Dario è un splendido esemplare) sono dotati di un'intelligenza sopraffina, a volte quasi geniale; sono complicati, non sanno neanche loro cosa vogliono; narcisi, ma comunque pieni di insicurezze; affascinanti, ti intrappolano nella loro rete con naturalezza, giocando al gatto col topo; egocentrici, egoisti, sadici e masochisti, costantemente concentrati su se stessi, soffrono poiché incapaci di vivere tranquilli, e amano far soffrire chi sta loro intorno: questo li fa sentire potenti. Detto in due parole, ti fanno sbarellare, e si divertono pure. 
I semplici pazzi invece sono tutt'altra cosa. Più che farti sbarellare, sbarellano loro per primi in modo decisamente infantile; non sanno gestire alcun tipo di situazione e devono per questo ricorrere sempre all'aiuto della "mammina" di turno (che può essere la compagna così come la sorella); difficilmente sanno mettere due parole in fila e ti fanno sentire intelligente anche quando non lo sei; si buttano a capofitto in relazioni appena nate per poi scappare alla primissima e più insignificante difficoltà; e infine fanno dei ragionamenti da scimmie-cani tali da farci capire che provare a discorrere con loro anche su argomenti banali è una battaglia persa in partenza (prendo in prestito dal giornalista Paolo Barnard la metafora di "scimmia-cane" che rende bene l'idea di persone mediocri, assolutamente non desiderose di elevarsi intellettualmente e culturalmente).
Ci tengo a precisare che quando parlo di questi pazzi che si mostrano altresì stupidi e senza cultura, non faccio un discorso classista. Alcuni miei carissimi amici infatti, col solo diploma di terza media, fanno ragionamenti ben più maturi dei miei, incredibilmente ponderati e quasi filosofici; al contrario, ad esempio, il mio vicino di casa, pluri-laureato, insignito di riconoscimenti internazionali, a cui una sera spiegavo che non bevo birra perché seguo una dieta priva di glutine e lattosio, mi ha chiesto: "e nella birra c'è il glutine o il lattosio?". Di fronte ad una tale ingenua domanda, mi è venuto naturale rispondere: "il lattosio ovviamente: è infatti risaputo che la birra si ottiene mungendo le mucche". Mi chiedo ancora adesso se abbia colto la sottile ironia nella mia risposta. 
Non vorrei a questo punto sembrarvi saccente. Non è mia abitudine salire in cattedra. Forse solo alcuni di voi sapranno che nella birra, ricavata dai cereali, è presente il glutine. Ma se non lo sapevate, non è un problema. Io mi ritengo profondamente ignorante in moltissimi campi. Però mi chiedo: com'è possibile che un pluri-laureato in materie scientifiche, che si vanta ogni giorno boriosamente dei suoi titoli, non sappia in quali alimenti siano contenuti il glutine ed il lattosio? Se poi questa persona si mettesse anche ad avere comportamenti folli, ecco che il quadro del semplice pazzo è completo. Sia chiaro, un semplice pazzo, non certo un affascinante psycho.
Ammetto però che non sia assennato vantarsi di far parte della categoria degli psycho (termine che ho scelto in quanto viene utilizzato quotidianamente dal mio carissimo amico Cesare per definire la propria lucida follia). Ed essere innamorati di uno psycho è altrettanto deleterio che essere innamorati di un pazzo qualsiasi; però amare uno psycho è decisamente più divertente e stimolante. D'altra parte, a fronte delle esperienze che ho avuto ultimamente con partner, amici e colleghi, e alla luce di ciò che io stessa mi sento dire dagli altri, non posso far altro che urlare con fierezza: "Psycho is better than Stupid". 
Ed è con questa massima da me inventata che vi saluto.
Au revoir, mes amis! ;-)