sabato 29 ottobre 2016

Don Juan - Maestro d'amore


La settimana scorsa ho spiegato ai miei alunni la seconda generazione dei poeti romantici, e mi sono ovviamente soffermata su quel gran pezzo d'uomo di George Gordon Lord Byron
che vi confesso mi piace ancor di più per come ha vissuto la sua vita che non per quello che ha scritto. Aspettate un attimo: non sapete niente della vita di Byron? Di norma non tedio i miei alunni con spiegoni immensi ed inutili sulle biografie degli autori che trattiamo; ma ripeto, di questo poeta mi piace quasi più la sua vita che la sua opera e ve la spiegherò così come faccio con le mie classi: Byron fu l'unico poeta della sua epoca ad ottenere una fama notevole in tutta Europa, e vi ricordo che nell'Ottocento non c'erano la TV, il cinema od il web.
L'eroe byroniano si ispira a Byron stesso: nobile per nascita, ma eccentrico e fuori dagli schemi, un ribelle asociale inquieto ed irrequieto, che non riesce ad avere terra ferma sotto i piedi così come non trova pace nel suo animo; ammirato ed invidiato da tutti, le donne non sanno resistergli e gli uomini vorrebbero essere come lui. In sostanza, una sorta di James Dean o Johnny Depp ante litteram
Per chiarire meglio il concetto ai miei alunni, ho fatto veder loro il film "Don Juan De Marco - Maestro d'amore", liberamente ispirato al "Don Juan" di Byron. Non è stato un gran successo cinematografico, ma ve lo consiglio vivamente perché è divertente e perché ci avvicina con leggerezza a temi per la verità non facili, che non voglio anticiparvi in questo blog. Don Juan è chiaramente un "dongiovanni" (da qui nasce il termine per indicare i donnaioli incalliti). Ricordo che quando ero più giovane, guardavo i seduttori con disprezzo, in quanto li ritenevo dei disgraziati che usavano il proprio indiscutibile fascino per approfittarsi di fanciulle ancora inesperte o per illudere donne mature nei loro momenti di massima fragilità. Ora, a quarant'anni suonati, ho totalmente cambiato idea. Se riusciamo a vederli per ciò che realmente sono, senza caricarli di false speranze che verrebbero puntualmente disattese, i seduttori sono assolutamente terapeutici e decisamente gratificanti. E ve lo dimostro.
Qualche giorno fa ho telefonato a Ricky, il mio "più-o-meno-amico", nonché traduttore geniale con cui ogni tanto collaboro, a cui piace definirsi "sociopatico" (lo capirà mai che il termine corretto da usare è "asociale", o tutt'al più "misantropo"?). Avevo bisogno di parlare con lui del mio ex. Difficilmente parlo di uomini con Riccardo. Anzi, di solito è Ricky stesso che mi racconta della sua incapacità ad imbastire relazioni stabili con le donne, a causa della sua inquietudine ed irrequietezza perenni; un po' come il Don Juan del film, e come lui, soffre da tempo immemore per "l'unica donna  che ha tanto amato" e che "gli ha voltato lo sguardo" (cit. L'Uomo piu Furbo del Mondo di Max Gazzè). Non capisco poi cosa abbia di tanto speciale sta tizia: ok, è bellissima; ok, è ben più giovane di me; ok, a differenza mia è molto paziente ed evidentemente anche molto più simpatica di me (e se lo state pensando, sappiate che NO, non sono gelosa! Per niente!!). 
Ad ogni modo avevo appena intavolato il discorso sul mio ex, che Riccardo mi chiede quando ci vediamo; ed insiste per offrirmi una cena. Rimango stupita. Difficilmente ci incontriamo, se non per lavoro. E' capitato di rado, ma comunque è capitato. E lo devo ammettere: le volte che Ricky ed io ci siamo visti fuori dal lavoro sono state per me dei momenti magici, equiparabili a sogni da cui non avrei mai voluto svegliarmi... "se era un sogno, non svegliarmi mai..." (cit. Tu Non Torni Mai di Daniele Silvestri - perdonatemi, oggi sono canterina). E come ogni volta, appena questo "sociopatico" borioso, spocchioso, consapevole della propria genialità e del proprio fascino, reclama la mia presenza, io corro. Perché nessun altro mi fa star bene come lui. Perché quando decide di spogliarsi per un paio d'ore della sua maschera e della sua corazza, diventa dolcissimo, simpatico, divertente, "exhilarant et charmant" (come lo definisco di solito) e mi fa sentire come una principessa, anzi no, come una vera regina, come una dea che ha potere su di lui; anche se sono consapevole che sia solo un'illusione, perché in realtà è lui ad esercitare su di me un fascino a cui sono totalmente incapace di sottrarmi. Ed è strano, perché nella mia vita non mi era mai capitato niente del genere. Sono sempre stata razionale, fin troppo a volte. Ma forse è per questo che Riccardo mi piace così tanto: perché mi slega da quell'eccessiva razionalità di cui non riesco mai a liberarmi. 
Ecco perché sostengo che i dongiovanni sono terapeutici. Perché ci regalano pillole di felicità, e sarebbe un delitto rinunciarvi. Ed anche stavolta Ricky è riuscito ad assolvere il proprio compito: abbiamo passato una piacevolissima serata insieme e con un colpo di spugna ha cancellato l'amaro ricordo del mio ex e delle sue innumerevoli mancanze di rispetto nei miei confronti. 
Il segreto sta però nel non innamorarsi mai di questi favolosi psicofarmaci umani. Non sono fatti per stare in coppia. Bisogna prendere tutto ciò che ci danno, godere di quei pochi attimi di gioia, senza pretendere di più e senza restituire nulla in cambio, perché non sanno che farsene del nostro amore e delle nostre attenzioni. Se riusciamo a viverla in questo modo, con loro ci divertiremo un mondo senza mai soffrire. Saranno loro purtroppo a soffrire in eterno, non per noi, certo, ma per ciò che brucia nel loro animo, un'insoddisfazione che li divora, una sete implacabile che li consuma ogni giorno di più, un'infelicità di fondo che li strugge e li accompagna fino al loro ultimo respiro
(ve lo ricordate, ad esempio, il povero Valmont interpretato da Colin Firth?). Ma questo è un loro problema che non ci riguarda... sempre che per loro sia davvero un problema e non, forse, una semplice posa per ammaliarci... ma restare nel dubbio aumenta notevolmente il loro fascino.
Io non sono innamorata di Riccardo, non più almeno, ma ogni sera chiudo gli occhi fantasticando su tutti i bei momenti che mi ha regalato, e vi garantisco che dormo tranquilla, felice e serena.
Au revoir et bonne nuit, mes amis. ;-)

3 commenti:

  1. belle parole che hai scritto fortunati entrambi a essere così amici

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    1. Caro Antonio, il segreto sta semplicemente nel vedere sempre il bicchiere mezzo pieno 😉

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    2. quello è vero ma certe situazioni non si ha il coraggio di andare forse x paura di quel che si è vissuto da piccoli x paura di comportarsi nella stessa maniera che si è vissuto o forse semplicemente x paura bo perdona il mio italiano

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