martedì 19 giugno 2018

Andrea

Non sto scrivendo questo post per qualche persona in particolare. Nessuno della mia famiglia porta questo nome. Non un parente, non un amico carissimo e nemmeno un partner o ex partner. Niente di niente. 
Quando ero bambina il nome Andrea non mi piaceva affatto. Trovavo che avesse un suono orribile.

Andrea.
An-Dre-A.
An-Drea.
Andrea.

Ma nessuno si accorgeva che suonava malissimo? Troppe vocali tutte assieme. La R subito dopo la D... mi davano proprio fastidio. Crescendo, la strana sensazione associata al suono di questo nome mi è passata. Ma non era comunque un nome che amavo. Poi mi indispettiva il fatto che all'estero lo dessero alle bambine. Non era ovvio che Andrea fosse semplicemente la versione italiana dei vari Andrew, Andreas, André, e non il femminile? E poi non capivo il motivo recondito per cui un tale equivoco fosse sorto proprio a proposito di questo nome, e non di altri che parimenti finiscono per -a, come ad esempio Luca, Mattia e Nicola.
Quando poi al Classico ho studiato, in greco antico, la declinazione di anér, andrós la cui traduzione in italiano significa "uomo maschio", ho capito che avevo assolutamente ragione. Era chiaro che il nome Andrea derivasse da questa parola, e quindi non aveva senso darlo alle ragazze. Non fraintendetemi: conosco almeno tre ragazze che portano questo nome, sono tutte e tre bellissime, e questo nome ambiguo conferisce loro ancora più fascino. Ma non è questo il punto; il nocciolo della questione è che in origine non era nato come nome femminile, nonostante la sua terminazione in -a.
Del resto ci sono nomi come Consuelo terminanti in -o, che vengono comunque considerati solamente femminili; e il mio nome, Deborah, si scrive con l'-h finale, ma non per questo è un nome all'idrogeno (spero capiate la sottile battuta chimica :-)).
E a proposito del nome Andrea, così per assonanza mi vengono in mente gli androidi. Per chi fosse digiuno di fantascienza e del linguaggio della scienza più avanzata, gli androidi sono robot con fattezze umane dotati di un'intelligenza propria, da non confondersi con i cyborg, che sono esseri umani integrati con parti robotiche, né tantomeno con i replicanti dei film Blade Runner, costituiti interamente di tessuto biologico creato in laboratorio.


Ecco, ora che vi ho dato delucidazioni al riguardo, vorrei farvi notare che gli androidi sono esseri con sembianze sia maschili che femminili. E allora perché vengono chiamati proprio "androidi", la cui radice come vi ho già spiegato, indica l'uomo maschio in greco, anziché essere chiamati "antropoidi", la cui radice, dal greco anthropos indica l'uomo in generale, inteso come essere umano? Altrimenti, per la parità dei sessi, se esistono gli androidi dovrebbero esistere anche le ginecoidi, la cui radice greca, gyné, gynaikós, significa propriamente "donna".
Spesso nei selfie che pubblico sui vari social network utilizzo il nickname "Cyborg Face", ovvero faccia da cyborg, perché li scatto in controluce (per non evidenziare le rughe... che comunque non ho!!) e di conseguenza non mi si vedono i lineamenti e assomiglio tanto ai cyborg di Galaxy Express 999 (esattamente, proprio quell'anime tristissimo della fine degli anni '70 popolato da cyborg carichi di sofferenza interiore e talvolta privi di faccia).


In virtù di ciò potrei giocare anche a fare la ginecoide, e dal momento che il mio nome terminante in -h è un nome all'idrogeno, potrei decidere di chiamarmi Hydrogyn Debra (notare il gioco di parole tra hydrogen e gyné). Ed ecco che vi presento Hydrogyn Debra detta "Cyborg Face":


Ma tornando al punto di partenza, ovvero il nome Andrea,


avete mai notato che gli uomini più affascinanti di Instagram si chiamano così?
Ora ve lo dimostro con un post che avevo pubblicato sul mio account vari mesi fa. Eccolo:

Quindi riassumendo, Andrea: nome estremamente virile portato da uomini bellissimi. Che dire di più? Promette talmente bene che urge trovare un partner con questo nome...
Au revoir, mes amis! ;-)
Oscar e André








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