Salut à tout le monde!
E dopo due anni di silenzio in cui mi sono semplicemente goduta la serenità della mia splendida famiglia e la felicità (talvolta un po’ stressata) del mio lavoro adorato, sono tornata.
Sono tornata per voi, per raccontarvi la mia vacanza da favola, o meglio, da fiaba dei fratelli Grimm, ed eventualmente darvi consigli utili (spero!) nel caso decideste di fare questo nostro stesso giro.
Pronti a partire? On y va!
Per chi mi segue su Instagram (https://instagram.com/mokuren75) ricorderà forse che nel febbraio 2018 ho accompagnato alcune classi del Liceo Linguistico del nostro istituto in gita a Strasburgo e dintorni. Ero rimasta così incantata da quei paesini fiabeschi che mi ero ripromessa di tornarci quanto prima con i miei bambini, certa che avrebbero anche loro apprezzato la magia di quei posti fatati.
Per chi non lo sa, Strasburgo è il capoluogo della regione francese dell’Alsazia, nonché capitale della UE e sede ufficiale del Parlamento europeo, scelta proprio in quanto, per secoli, è stata contesa tra Francia e Germania ed è infine divenuta il simbolo della riconciliazione franco-tedesca; motivo per cui la cultura in queste zone presenta tratti sia francesi che tedeschi, prendendo il meglio da entrambi, e la lingua è decisamente affine al tedesco nonostante si sia formalmente in Francia.
Così, il 10 agosto alle sette e mezza circa di mattina siamo partiti alla volta di Colmar, 75 km a sud di Strasburgo.
Edificio a graticcio |
Attraversando la Svizzera, con le dovute soste (almeno tre) e la coda subito prima di raggiungere il Gottardo, siamo giunti ad Eguisheim alle tre circa. Siamo rimasti lì poco più di un’oretta, giusto il tempo di visitare il suo centro pieno delle caratteristiche case a graticcio, tipiche di tutta l’Alsazia.
Ma la cosa che più ci ha colpito di questo splendido paesino è stata la quantità di cicogne che si possono vedere tranquillamente nei loro nidi sui tetti degli edifici.
Tre cicogne in due nidi |
Nido di cicogna ad Eguisheim |
Avevo letto sulla guida turistica della Lonely Planet, Francia settentrionale e centrale, EDT, che è Hunawihr la città per eccellenza delle cicogne, ma noi ci siamo accontentati di scorgerle ad Eguisheim e quindi non ci siamo passati.
Finalmente alle cinque siamo arrivati in hotel a Colmar, paese natale di Frédéric-Auguste Bartholdi, creatore della Statua della Libertà. L’albergo, leggermente decentrato, bellissimo e confortevolissimo, con colazione inclusa (dolce, salata e, per chi lo desidera, senza glutine) e parcheggio gratuito, ve lo consiglio vivamente: https://g.co/kgs/vdnyHtibis Styles Colmar Nord+33 3 89 41 49 14
Ora vi mostro un po’ delle meraviglie che abbiamo ammirato a Colmar. Premetto che in quei due giorni non ci siamo soffermati a vedere musei perché non ce n’è stato il tempo, ma abbiamo preferito goderci il fiabesco centro cittadino, visitare il Castello di Haut-Koenigsburg e altri paesini nei dintorni (Riquewihr, Ribeauvillé, Obernai) e fare un romanticissimo giro in barca al tramonto.
Entrambe le sere passate a Colmar
abbiamo cenato in una carinissima brasserie di Rue de Tanneurs (conciatori) che porta il suo nome, ed abbiamo cenato con un succulento controfiletto accompagnato da patatine fritte, da una caponata tutta francese e dal caratteristico burro all’aglio
e con una tipica tarte flambée.
abbiamo cenato in una carinissima brasserie di Rue de Tanneurs (conciatori) che porta il suo nome, ed abbiamo cenato con un succulento controfiletto accompagnato da patatine fritte, da una caponata tutta francese e dal caratteristico burro all’aglio
e con una tipica tarte flambée.
Il secondo giorno ci siamo diretti al Castello di Haut-Koenigsbourg, ad una ventina di minuti da Colmar, nel Comune di Orschwiller, attraversando altri paesini pittoreschi. Prendetevi un paio d’ore per visitare in tranquillità questo imponente maniero in arenaria rossa, antico di nove secoli, ma fatto ricostruire nel 1908 dal Kaiser Guglielmo II. Dalle sue alture potrete anche ammirare, tempo permettendo, la catena montuosa dei Vosges e parte della Foresta Nera.
Un’altra cosa da desiderare in realtà ci sarebbe: un rilassante giro in barca sui canali della Petite Venise di Colmar. Prenotatelo qualche ora prima (i posti scarseggiano) al molo del Pont Rue de Turenne. Vi consiglio di farlo verso il tramonto, quando i colori pastello delle case a graticcio e dei gerani che sporgono da balconi e finestre risaltano maggiormente.
Il terzo giorno ci siamo diretti a Strasburgo, facendo varie tappe in altri paesini. Il primo in cui ci siamo fermati è stato Riquewihr, in cui non ero mai stata, ma che ho voluto a tutti i costi visitare, in quanto avevo letto nel web che il suo centro pittoresco aveva ispirato il villaggio del film Disney La Bella e la Bestia.
Più tardi ci siamo spostati a Ribeauvillé, piccolo paesino di cinquemila abitanti e luogo di ritrovo dei pifferai nel Medio Evo, dove abbiamo pranzato, e nel pomeriggio abbiamo proseguito per Obernai, a 31 km da Strasburgo, un po’ più grande degli altri centri incontrati finora e che ci è piaciuta tantissimo: vale la pena tornarci.
Ribeauvillé, statua di pifferaio |
Scorcio pittoresco di Ribeauvillé |
E alla sera abbiamo cenato in un posto molto chic, Brasserie Bohëm, in cui siamo tornati i giorni seguenti anche per le gustosissime colazioni dolci e salate, e dove fortunatamente si può trovare ben più dei tipici würstel alsaziani, o knacks, come li chiamano loro.
Perdonate la mia ignoranza, ma abituata a vivere in una cittadina di provincia in cui la maggior parte dei negozi sono aperti sette giorni a settimana, non mi aspettavo che nella capitale europea invece fossero chiusi la domenica e i festivi, come d’altronde in tutto il resto della Francia. Così abbiamo potuto dedicarci alla mia attività preferita, lo shopping compulsivo di libri, soltanto il lunedì.
Alla domenica abbiamo quindi recitato la parte dei turisti tout-court e ci siamo subito precipitati all’ufficio del turismo per fare la Strasbourg City Card, che spendendo solo 5 € per gli adulti e 3,50 € per i ragazzi, offre accessi scontatissimi a varie attrazioni ed attività turistiche; al mattino siamo quindi saliti sulla piattaforma della cattedrale (non ho contato i gradini, ma sono sicuramente un numero approssimato all’infinito) da cui si gode una superba vista dell’intera città, poi al pomeriggio abbiamo fatto sia il giro su le Petit Train de Strasbourg, sia la visita in battello, Strasburgo 20 secoli di storia, con Batorama.
Il giorno dopo invece, dopo lo shopping sfrenato nelle meravigliose librerie del centro, abbiamo visitato il museo archeologico e il museo delle belle arti che si trovano proprio di fronte alla cattedrale, situati entrambi all’interno di Palais Rohan. Nel primo si attraversano gli anni della preistoria dell’Alsazia fin al primo Medioevo; nel secondo si possono ammirare, tra gli altri, dipinti di Giotto, Raffaello, Botticelli, Canaletto, Tiepolo e vari pittori fiamminghi.
Una curiosità: forse come me, non sapevate che il tedesco Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili, ha vissuto per alcuni anni anche a Strasburgo, motivo per cui è molto celebrato in città.
Ed infine l’ultimo giorno a Strasburgo, prima di partire per Friburgo in Germania, abbiamo passeggiato per la coloratissima Petite France, quartiere di Strasburgo tipicamente alsaziano, fino ad arrivare alla terrazza panoramica.
Prima di pranzo siamo partiti per Friburgo in Brisgovia. Ci vuole soltanto un quarto d’ora per entrare in Germania e circa un’oretta per raggiungere Friburgo. L’albergo era un Novotel come quello di Strasburgo, altrettanto bello ed elegante, e nuovamente con parcheggio sottostante, ma non incluso (20 € al giorno): https://all.accor.com/hotel/5383/index.it.shtml?utm_campaign=seo+maps&utm_medium=seo+maps&utm_source=google+Maps
E udite udite, i negozi in Germania sono aperti anche a Ferragosto! Yippee!! Così perlomeno ho potuto fare shopping compulsivo di vasetti vari di burro di arachidi e crema di anacardi e salvarmi la colazione del giorno dopo (comprare libri in Germania sarebbe per me inutile, non conoscendo il tedesco).
Ciò che ho trovato particolarissimo sono i canaletti in cui scorre l’acqua pulita del fiume Dreisam, vera attrazione per i più piccoli che ci giocano divertendosi un mondo, ma anche per i grandi che si siedono sul marciapiede e immergono i piedi mentre consumano l’aperitivo ordinato al bar di fianco o una merenda portata da casa.
Incantevole anche la piazza principale con la sontuosa cattedrale e l’antico palazzo del commercio dall’inconfondibile colore rosso scuro. Inutile dire che le foto scattate al tramonto risultano ottime, cariche di una luce meravigliosamente romantica.
Siamo tornati stanchi, ma stra felici, soddisfatti della vacanza, decisamente più ricchi in spirito, conoscenze e cultura, e persino speranzosi di tornarci al più presto, magari in un diverso periodo dell’anno, a Natale per esempio, quando quei posti pullulano di mercatini e diventano, se possibile, ancora più fiabeschi.
Andateci.
E regalandovi altre foto di Friburgo, concludo quest’avventura. Se volete chiarimenti o delucidazioni o consigli o anche solo fare due chiacchiere, lasciatemi un commento qui sotto o scrivetemi in privato. Vi risponderò con molto piacere :-)
Au revoir, mes amis! :-)