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sabato 21 dicembre 2024

L’Origine del Male di Samantha Garbero


Se amate gli horror hollywoodiani e siete superstiziosi, conoscerete sicuramente la potenza di un venerdì 13. E quando ho chiesto all’autrice di A Luci Soffuse di incontrarci
per un caffè, non mi ero subito accorta che ci eravamo accordate proprio per un venerdì 13: un giorno da paura in compagnia di una scrittrice di dark fantasy. Si può chiedere di meglio? 
Anche in questa circostanza, così come quando l’avevo incontrata alla presentazione del suo nuovo romanzo in libreria, Samantha si è dimostrata una persona eccezionale ed ha accolto con gioia il mio sincero entusiasmo per il suo libro che avevo appena terminato. Ha risposto in maniera esaustiva (e pure allegra!) a tutte le mie domande e curiosità sui vari personaggi ed accadimenti del romanzo, e siccome avevo votato su Instagram il racconto che preferivo tra quelli raccontati dai protagonisti, mi ha omaggiata di alcuni gingilli che vi mostro orgogliosa in queste foto. Ovviamente, appena ci siamo congedate, mi sono subito messa a leggere L’Origine del Male, di cui, per deformazione professionale, ho preso anche la versione in inglese, splendida e fluida come quella originale, e il cui titolo è stato adattato nell’altrettanto suggestivo Evil’s Fire. Inutile dire che anche di questo libro mi sono appassionata un sacco e, sebbene fossi stracolma di impegni lavorativi e non, lo leggevo ogni volta che avevo cinque minuti liberi.
L’Origine del Male è stato in realtà scritto prima di A Luci Soffuse, e gli avvenimenti narrati sono in effetti antecedenti, ma, seguendo il consiglio che l’autrice mi aveva dato in libreria, i libri possono essere letti anche indipendentemente l’uno dall’altro, e vi dirò di più: 
a me è proprio piaciuto leggerli all’inverso, perché terminato il secondo mi è salita subito una voglia matta di leggere il primo, e scoprire finalmente la storia dei vari personaggi ed i loro retroscena. E non posso non complimentarmi ulteriormente con Samantha che sa coinvolgere il lettore grazie ai suoi personaggi a tutto tondo, perfettamente caratterizzati a livello psicologico, e così incredibilmente reali (persino quando si tratta di creature fantastiche!); appassionante anche la sua narrazione snella, eppure piena di colpi di scena e di flashback, in grado di descrivere alla perfezione persone e situazioni, seppure con poche parole, ma in maniera così efficace da permettere ai noi lettori di visualizzare l’intera scena come se l’avessimo davanti ai nostri occhi.
I protagonisti, i co-protagonisti e gli antagonisti mi sono piaciuti tutti, perché tutti hanno le loro comprensibilissime motivazioni, e tutti, come vi dicevo, sono assolutamente umani, nonostante a volte siano esseri immortali o addirittura senza un’anima. Lo sapete però, perché ormai mi conoscete, che c’è qualcuno a cui mi sono affezionata più che agli altri; e questa volta è qualcuno che nemmeno io mi sarei aspettata durante la lettura, perché l’ho riscoperto e rivalutato alla fine. Vi dico solo che il suo nome inizia per S e nient’altro. Leggetelo e fatemi poi sapere se avete capito di chi parlo e se siete d’accordo con me. Au revoir, mes amis! ;-)




mercoledì 11 dicembre 2024

Un Gentiluomo a Mosca di Amor Towles

Con questo articolo apro la carrellata di recensioni sui libri che ho comprato perché li ho visti citati in altri libri. 

Di Un Gentiluomo a Mosca ad esempio, se ne parla in una delle tante riflessioni che Gabriele Romagnoli fa in La Prima Cosa Bella, intitolata Il Club degli Umili. Qui Romagnoli riporta, con parole sue, ciò che saggiamente spiega Towles nel suo romanzo a proposito del Conte Aleksandr Il’ič Rostov, nobile caduto in disgrazia dopo la Rivoluzione Bolscevica, e di una sua coprotagonista, ovvero che gli umiliati “si muovono senza segni esteriori, ma si riconoscono al primo sguardo […] sapendo che bellezza, influenza, fama e privilegio vengono piuttosto presi a prestito che concessi, non si lasciano impressionare facilmente” (cfr. p. 244, Un Gentiluomo a Mosca). Infatti, per dirla con le parole di Romagnoli,  “gli umili non sono umiliati e offesi. Discendono con grazia e così facendo individuano la risalita” (cfr. p. 82, La Prima Cosa Bella). E si ha sempre molto da imparare da chi sa affrontare la vita a testa alta, comunque vada. Bisogna essere forti, perché, come insegna il Granduca Demidov al Conte ancora bambino, se non si è in grado di governare le proprie circostanze, allora saranno le circostanze stesse a governarci. 
Nella prima sezione del libro si citano spesso i grandi della letteratura russa e viene una gran voglia di leggerli o di rileggerli. L’autore è sicuramente un uomo di una cultura immensa in svariati campi, e rende il lettore curioso di approfondire tutto ciò di cui parla. La lettura di questo lungo romanzo, gradevolissima, con i cinque libri in cui è diviso, ha esattamente il sapore di una vita vissuta fino in fondo, dall’inizio alla fine, che si vuole assaporare lentamente per non doversi separare troppo in fretta da tutti i personaggi che incontriamo mano a mano tra le quattro mura dell’hotel Metropol a Mosca, in cui il Conte Rostov è confinato a passare il resto dei suoi giorni, ma in cui avrà la fortuna di godersi una vita molto più piena e significativa di tante altre, e in cui avrà l’opportunità di conoscere persone meravigliose con cui intesserà rapporti di amicizia, amore, genitorialità.
Non credo di dover aggiungere altro per invogliarvi a leggerlo.
Au revoir, mes amis ;-)




giovedì 5 dicembre 2024

A Luci Soffuse di Samantha Garbero

È la notte di Halloween ed un gruppo di giovani amici sceglie un posto ad hoc per raccontarsi storie dell’orrore. L’abbiamo fatto in tanti
da ragazzi, insieme ai nostri amici, durante “una notte buia e tempestosa” o proprio alla vigilia di Ognissanti, di riunirci in un cimitero o in una casa abbandonata per spaventarci vicendevolmente con storie dark fantasy. Persino gente del calibro di Lord Byron, del poeta Shelley e sua moglie, e di John Polidori, avevano fatto questo gioco nel diciannovesimo secolo in una serata piovosa sul lago di Ginevra, in Svizzera, partorendo opere di indiscusso valore letterario, quali Frankenstein o il Moderno Prometeo e Il Vampiro. Così anche i gemelli cubani Taissa e José, ed i loro quattro amici di Cleveland si sfidano ad inventare storie macabre per poi premiare chi di loro riuscirà a creare la più spaventosa.
Ma non sanno ancora che questo gioco potrebbe rivelarsi più pericoloso e reale di quanto immaginino, perché “tutte le leggende hanno un fondo di verità”…
La vicenda che fa da cornice alle storie horror narrate per bocca dei sei protagonisti è talmente avvincente che ho letto il tutto nel giro di una giornata e mezza. Le storie stesse sono una più bella e spaventosa ed elettrizzante dell’altra; le ho apprezzate tutte, nonostante siano parecchio diverse tra loro, cosa che tra l’altro dimostra la versatilità nonché l’indiscussa bravura dell’autrice. Ed il finale del libro, inaspettato e decisamente intrigante, che ovviamente non vi spoilero, mi ha confermato la decisione presa appena iniziato questo romanzo gotico: devo ASSOLUTAMENTE leggere anche gli altri libri di questa brillante scrittrice.
E adesso è proprio dell’autrice che vorrei parlarvi. Samantha Garbero è una persona adorabile, che ho conosciuto pochissimi giorni fa ad un evento firma-copie in libreria: alla mia domanda su quale dei suoi libri facesse per me, mi ha chiesto a sua volta se fossi interessata al paranormale, ed alla mia  risposta affermativa, con i suoi modi graziosissimi, mi ha consigliato A Luci Soffuse, riempiendomi anche di gadget e regali, quali anellini, elegantissime maschere in pizzo nero, segnalibri e stampe suggestive.
Non posso fare altro che consigliarvi di leggere questo breve ma intensissimo romanzo, lasciandovi trasportare verso una strana dimensione orrorifica da cui non si riesce (e nemmeno si vuole) scappare, e lasciandovi altresì cullare dalla gentilezza di Samantha.
Scrivetele ed ordinate subito la vostra copia di A Luci Soffuse :-D
Instagram: samsevil_autrice
Email: samanthaautrice@hotmail.com
Au revoir, mes amis! ;-)