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martedì 26 marzo 2024

Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro



Mi piacciono i romanzi scritti in prima persona. Ci si identifica facilmente con i pensieri del protagonista che spesso, chissà perché, sono anche i nostri. È stato semplice capire alla perfezione i sentimenti di Kath, personaggio principale di Non lasciarmi. Credo che chiunque potrebbe immedesimarsi nei suoi detti e non detti, nel suo sentirsi mortalmente ferita da banalissime frasi pronunciate nel modo sbagliato, e che, a ripensarci più tardi, a freddo, ci si accorge che non erano poi così offensive. La bravura di Ishiguro nel dipingere caratteri così profondamente umani è notevole. Aveva ragione la mia collega ed amica a consigliarmi di leggere i suoi romanzi, per la delicatezza con cui tratta argomenti per niente facili, come la sofferenza che aleggia soprattutto in alcuni reparti ospedalieri, o il sesso, che potrebbe risultare imbarazzante sia vissuto da ragazzini e sia, perché no, molte volte anche da adulti. Eppure, nonostante la mia eccessiva empatia verso ciò che vedo nei film, leggo nei libri e persino quando ascolto le notizie del telegiornale, sono riuscita a non piangere (a parte, ebbene sì, lo ammetto, un unico frangente in tutto il libro) e, a discapito della mia educazione da ragazza per bene degli anni Ottanta, non sono rimasta minimamente infastidita dalle volte in cui si parla apertamente di sesso e di come lo affrontino gli studenti di questo misterioso istituto. E tutto questo è merito, come vi dicevo, della delicatezza dell’autore.
Fin dalla prima pagina c’è però qualcosa che non torna: Kath è un’assistente che si prende cura di “donatori”, che non sembrano essere in gran forma. Chi sono questi donatori? E perché lei se ne occupa prendendosi così a cuore le loro situazioni? Ishiguro ci tiene col fiato sospeso ad ogni pagina. Si vuole andare avanti per saperne sempre di più, per capire cosa sta succedendo. Sembra tutto così strano… 
Kath ci parla di sé, della sua vita, delle sue esperienze, dividendo la storia in tre parti: la sua spensierata infanzia nella scuola di Hailsham; la sua adolescenza con i normali turbamenti dell’età, turbamenti non solo sessuali o amorosi, ma vissuti nei più svariati ambiti; la vita da adulta, con il suo lavoro e la sua solitudine interiore.
Tutti noi abbiamo provato almeno una volta ciò che ha sofferto Kath: ad esempio il vedersi sminuiti dall’amico/a che ci ritorce contro le confidenze che gli/le abbiamo fatto solo per autoincensarsi e sentirsi migliore di noi, e che ci fa sentire sbagliati solo perché talvolta siamo preda delle nostre emozioni o perché proviamo pulsioni più che naturali per un essere umano. Fortunatamente però, anche nelle nostre vite reali, così come in questo romanzo, capita poi d’incontrare anche chi ci spiega che invece è tutto normale (“Immagino che succeda a tutti, e dovrebbero ammetterlo con se stessi, se fossero onesti. Non penso che ci sia niente di diverso in te…”). Grazie Ishiguro, che attraverso Kath ci insegni che non abbiamo nulla di cui vergognarci, anche se ci assalgono piccoli pensieri di vendetta, che tanto non attueremmo mai. 
È ammirevole la resilienza, almeno per gran parte del racconto, di due personaggi principali che non lottano contro il destino, ma lo accettano abbastanza serenamente. Ma proprio in virtù del fatto che questo autore sa rappresentare così bene le sfumature dell’animo umano, non mancheranno i momenti di rammarico per ciò che non si è fatto o si è fatto troppo tardi. E chi di noi non li ha mai avuti? Fortunatamente non mi appartengono molto, mi capitano ovviamente, ma so tirarmene fuori in fretta, e mi piacerebbe dire a questi studenti una frase di Blade Runner che tanto mi è cara (lo so, non perdo occasione di citarlo :-):
“ I didn’t know how long we had together… who does?” (Non sapevo quanto tempo ci restasse da passare insieme…ma del resto chi lo sa?)
Se avete visto Blade Runner o se leggerete Non lasciarmi, immagino capirete.
A proposito di film! Sono curiosissima di vedere il film con Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield che hanno tratto da questo meraviglioso libro.
E con questa chicca nonché indiscutibile perla di saggezza tratta da Blade Runner, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione :-)
Au revoir, mes amis! ;-)





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