Fare parte di un club del libro significa anche questo: leggere libri che non avremmo mai preso in considerazione. E sia benedetto il giorno in cui abbiamo deciso, con il nostro gruppo, di leggere La Catastrofica Visita allo Zoo di Joël Dicker. Spassosissimo: erano anni che non mi sbellicavo così dalle risate leggendo un libro. Quotidianamente mi concedo il mio momento lettura al bar, di fronte ad un ginseng in tazza grande. E le volte che ci sono andata per dedicarmi a quest’ultimo romanzo di Dicker è stato un disastro: mi ritrovavo a ridere forte, senza riuscire a trattenermi. Con un leggero imbarazzo mi guardavo intorno per vedere se qualcuno se ne fosse accorto. Ma a quel punto, se fosse successo, mi sarei vista costretta a condividere con gli altri avventori il motivo di tanta ilarità, ovvero, ad esempio, le riflessioni in cui Joséphine, la protagonista ci spiega che, a detta di sua mamma, “si divorzia quando la mamma e il papà non hanno più voglia di dormire nella stessa stanza. Penso che da grande anch’io sarò divorziata, perché detesto dividere la mia stanza con qualcun altro.”
E poi però ci sono anche parti in cui mi sono commossa, come quando Joséphine ci racconta molto candidamente che “siamo una banda di amici e non ci abbandoniamo mai.”
La storia si presenta come un giallo tout-court: i sei bambini di una scuola speciale sono costretti a frequentare la scuola dei bambini normali dopo che il loro amatissimo luogo di studi è stato misteriosamente allagato. Chi sarà il colpevole di un tale misfatto? I nostri piccoli eroi si metteranno quindi ad indagare, aiutati dalla nonna di uno di loro, espertissima di indagini del genere in quanto accanita telespettatrice di serie poliziesche. E così tra un disastro e l’altro, i bambini impareranno che cos’è la democrazia, l’importanza della libertà di parola e del rispetto della diversità in quanto valore; impareranno altresì a loro spese che il voto è un diritto, ma anche e soprattutto un dovere, di modo che la “minoranza rumorosa” non abbia il sopravvento sulla “maggioranza silenziosa”. I nostri amici ci accompagneranno vorticosamente verso un finale ricco di colpi di scena e di sorprese inaspettate.
Mi ha fatto sorridere che, nelle sue considerazioni finali, l’autore scriva: “Riconciliare le persone, permettere loro di incontrarsi, di ritrovarsi. È questo il vero potere della letteratura. - La cosa che più mi commuove nei feedback che ricevo dai lettori sono le letture comuni e condivise: in famiglia, tra amici, nei circoli di lettura. Con La catastrofica visita allo zoo, che avete appena terminato di leggere, ho quindi cercato, con modestia e umiltà, di scrivere un libro che potesse essere letto e condiviso da tutti i lettori, chiunque essi siano e ovunque si trovino, dai sette ai centoventi anni. Con i vostri figli, il vostro coniuge, i vostri genitori, i vostri vicini, i vostri colleghi. - Un libro che faccia venir voglia di leggere e da far leggere a tutti, senza distinzioni. E che ci permetta di ritrovarci. Sul serio.”
Immagino quindi che sarebbe contento se sapesse che proprio questo suo romanzo è stato scelto per il nostro caffè letterario.
Vi consiglio di leggerlo mentre vi gustate una “merenda onorevole” (se lo leggerete, capirete).
E ricordatevi che bisogna saper “tenere un profilo basso” (se lo leggerete, capirete).
Au revoir, mes amis ;-)
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