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sabato 18 ottobre 2025

I libri di Kerry: Weyward

The Spooky Season is back! E così anche il nostro caffè letterario, I libri di Kerry.
E quale miglior modo di riprendere le nostre letture se non con l’azzeccatissimo Weyward, perfetto per questo periodo halloweeniano. Weyward della talentuosa Emilia Hart è infatti un romanzo che narra di streghe, ma non di quelle dell’immaginario comune, con scope volanti e visi arcigni, bensì tratta di donne potenti, intelligenti, forti e coraggiose, quelle che spaventano gli uomini deboli, maschilisti, i quali ricorrono alla loro maggiore forza fisica per schiacciarle. Sono quindi le donne che per secoli sono state perseguitate, cercando di sfuggire a condanne e roghi, le stesse donne che hanno poi combattuto e che ancora combattono nel quotidiano per vedere affermati i loro diritti. 
Come ci spiega la stessa Hart nella prefazione, il termine “Weyward”, che si riferisce alle tre streghe del Macbeth, “compare nella versione […] contenuta nel First Folio, ovvero la prima edizione a stampa di trentasei opere teatrali di William Shakespeare. Nelle versioni successive Weyward  fu sostituito da Weird.

Dunque weird, che significa strano, stravagante, bizzarro, o anche wayward, ribelle, ostinato, imprevedibile. E proprio così appaiono le tre donne Weyward, Kate, Violet, Altha, protagoniste di questo flusso narrativo coinvolgente e travolgente, le quali, accomunate da simili destini, ma da sensi di colpa differenti, compiranno scelte molto diverse, sia in base alle loro epoche, sia per i loro personalissimi vissuti.
Ciò che accomuna tutte noi donne è una sorellanza che trascende il tempo ed i luoghi, e deve spronarci a restare unite per evitare di soccombere sotto il maschilismo dilagante che impera dagli inizi dei tempi ad oggi.
Ciò che mi è piaciuto è che compaiono figure maschili estremamente positive, che non possono e non devono far parte della sorellanza, e nemmeno devono carpire né essere messi a conoscenza dei segreti di queste donne forti e resilienti, così come, opinione mia, le donne non dovrebbero provare a far parte della loro fratellanza. Ma è ben chiaro dal romanzo che uomini e donne possono camminare pacificamente mano nella mano.
Ovviamente per le tematiche concernenti la condizione femminile in ogni luogo e in ogni tempo, per lo stile fluido che fa correre veloce come un treno persino la lettura di chi è lento come me, mi ha ricordato la mia adorata Margaret Atwood e i quattro romanzi che di lei ho letto finora e di cui potete trovare le mie recensioni in questo blog (Il Racconto dell’Ancella, I Testamenti, L’Altra Grace, L’Assasino Cieco). In particolare l’amica di Altha, Grace, con i suoi capelli rossi, la cuffietta bianca sotto cui li nasconde e lo sguardo basso, mi hanno riportato alla memoria la protagonista de L’Altra Grace. In effetti nei ringraziamenti finali, la nostra Emilia scrive: “A mia madre Jo. Tu mi spiri ogni giorno con la tua forza la tua resilienza… Se sono una femminista lo devo a te. […] A Otilie, la mia matrigna (oltre che una delle mie prime lettrici!). Grazie per tutto il sostegno e per avermi fatto conoscere alcuni dei libri che hanno ispirato questo, compresi, soprattutto, L’Assassino cieco e L’altra Grace di Margaret Atwood.
Devo davvero dirvi altro per convincervi a leggerlo? ;-)
Au revoir, mes amis! :-D



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