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martedì 20 maggio 2025

L’Amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley

Sono rimasta piacevolmente sorpresa da L’Amante perduta di Shakespeare. Negli ultimi anni mi sono dedicata a diverse letture, passando dalla saggistica di ogni tipo, con un occhio di riguardo per psicologia, filosofia, neurobiologia vegetale, ufologia, e arrivando fino al fantasy, alla fantascienza, al distopico, alle letterature dei più svariati paesi; mai più pensavo quindi che sarei tornata ad un genere che tanto mi piaceva da più giovane: la chick-lit
Partecipando ad un altro gruppo di lettura, oltre al mio, mi sono imbattuta in questo gioiellino dell’ormai popolarissima Felicia Kingsley, nome d’arte della modenese Serena Artioli, che oltre a lavorare come architetto e a sfornare una valanga di romanzi di successo, scrive introduzioni per le opere di Jane Austen e traduce romanzi di Louisa May Alcott (Una ragazza fuori moda): chapeau! Non avevo letto nessuno dei suoi libri, sebbene ovviamente la conoscessi di nome. Ma appena ho iniziato L’Amante perduta di Shakespeare, mi sono subito fiondata a comprarne altri con l’idea di leggerli tutti, soprattutto quelli in cui c’è come protagonista, o almeno compare, il truffatore Nick Montecristo, le cui avventure partono proprio da quest’ultimo best-seller, che si rivela quindi come un prequel di alcuni romanzi pubblicati precedentemente.
Perché mi è piaciuto così tanto questo libro? Innanzitutto per il piglio fresco, per la grandissima cultura dell’autrice, che spazia dall’arte alla letteratura inglese di ogni epoca, per la precisione con cui si è documentata su William Shakespeare e per la passione con cui ne parla, per l’alternanza tra passato e presente che c’è nei vari capitoli e che rende la lettura più appassionante, per la caratterizzazione essenziale, ma efficace, dei suoi personaggi, che, senza perdersi in lunghe ed inutili descrizioni, risulta dinamica ed intrigante. 
I personaggi che incontriamo durante la narrazione sono tutti piuttosto simpatici, anche quelli minori: personalmente mi ha fatto molto ridere una gag che vede come protagoniste due anziane signore, e ho letteralmente ADORATO la Madre Superiora, suor Helena.
L’edizione di questo libro è davvero deliziosa, corredata di rose disegnate sulla seconda di copertina, ed anche intorno ai titoli di ogni capitolo; inoltre, sparse per il romanzo vi sono bellissime illustrazioni di alcuni oggetti “rivelatori”. Alla fine di questo giallo - rosa, la nostra beneamata Felicia ci fornisce anche il QR code con la playlist delle canzoni che l’hanno ispirata durante la stesura del suo romanzo: idea che ho trovato carinissima.
Non posso fare altro che consigliarvi di leggere questo romanzo, anche nel caso in cui la chick-lit non sia più il vostro genere…
Au revoir, mes amis! ;-)

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