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lunedì 1 giugno 2015

Aspettando il Dottore

Lo confesso. Nonostante io sia un'amante di tutto ciò che è British, ho iniziato a guardare Doctor Who, il telefilm cult di cui tutta la Gran Bretagna va fiera, solo con la nuova serie. Vuoi perché la serie classica è stata trasmessa pochissimo in Italia, vuoi perché l'hanno interrotta per svariati anni, vuoi perché quando facevo l'asilo la mia mamma preferiva guardare Star Trek e io con lei, vuoi perché all'epoca non c'era Internet e la stessa informazione mediatica era decisamente più scarsa, insomma, vuoi per questo motivo, vuoi per l'altro, non ho mai guardato la serie storica. Ho iniziato quindi a guardarlo con la serie nuova. Per chi è profano assoluto sull'argomento, deve sapere che il Dottore, protagonista della serie, non è un medico, bensì un Time Lord, un Signore del Tempo, che viaggia nel tempo e nello spazio grazie al suo TARDIS, che ha l'aspetto di una police box, una cabina telefonica usata negli anni Sessanta per chiamare la polizia. Per chi invece conosce trama e personaggi, sappia che mi sono letteralmente innamorata di Doctor Who guardando la scena in cui Amy Pond bambina cerca del cibo che possa sfamare il Dottore nella sua neonata undicesima reincarnazione.

Lì mi sono fermata. Ed essendo io precisa in tutto ciò che faccio, prima di andare avanti ho deciso di guardare tutta la nuova serie dall'inizio. L'ho guardata tutta d'un fiato; perché è talmente coinvolgente che non si riesce a viverne senza. È un programma adatto a tutte le età, essendo infatti nato per far appassionare i bambini alla storia e alla scienza; quindi è in qualche modo utile a riunire insieme tutta la famiglia. Purtroppo non sono ancora riuscita a vedere l'ultima stagione, quella con la dodicesima reincarnazione del Dottore, interpretato stavolta da un Peter Capaldi vestito alla David Bowie. 
Negli ultimi mesi non ricordo di aver visto in TV nulla di ciò che mi interessa, sempre obbligata per quieto vivere a guardare canali monotematici per bambini. E quando finalmente i miei pargoli dormono, metto a posto casa e infine crollo senza quasi rendermene conto. Quindi non so assolutamente cosa accada nella nuova stagione (e prego tutti voi di non rivelarmi nessuno spoiler!!) e soffro tantissimo. Sì, ho usato il termine giusto: "soffro". Perché una volta entrati nel vortice, Doctor Who diventa come una droga di cui non si può fare a meno. Chi lo segue sicuramente mi capirà. Attualmente non saprei scegliere quale Dottore preferisco, se il decimo di David Tennant o l'undicesimo di Matt Smith.
Di sicuro posso affermare che tra le companions ho apprezzato particolarmente Rose e Clara, e anche Donna mi è piaciuta molto. Non amo invece il personaggio di Amy Pond, probabilmente per via dell'attrice che la interpreta da adulta, Karen Gillan, a parer mio troppo conscia della propria bellezza e poco attenta alla recitazione.
A questo punto spero di aver incuriosito abbastanza i profani da aver fatto venir voglia anche a loro di tuffarsi in questa serie meravigliosa. Personalmente, spesso mi fermo a sognare il Dottore a occhi aperti. Perché non ci si innamora tanto del Dottore, bensì di ciò che rappresenta: un viaggio emozionante verso l'ignoto, che ci permette di scoprire nuovi mondi, affascinanti e fantastici. E ogni tanto mi ritrovo a guardare in alto nel cielo, sperando di avvistare una cabina blu venuta da lontano per prendermi e portarmi via.
Finché sogno e vivo serena, lasciatemi sognare.
Au revoir, mes amis! ;-)

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