“Questa raccolta, completamente inedita, è composta da due saggi e un racconto assemblati in accordo con l’autrice e accomunati dei medesimi temi: la memoria, l’importanza delle storie, la funzione educativa della letteratura.”
Così si legge nell’avvertenza che ci introduce a questo volume, composto da due saggi, Scrivere un’autobiografia e Problemi, miti e storie, e da un racconto breve, Ecco perché.
Il filo conduttore è appunto l’importanza della memoria, che abbiamo iniziato a perdere non soltanto con l’avvento e l’invadenza della tecnologia nelle nostre vite (troppo facile a dirsi); anzi, il premio Nobel Doris Lessing ci fa notare, inaspettatamente, che anche la scrittura ha contribuito a questa progressiva perdita della memoria, perché non dobbiamo più sforzarci di ricordare gli insegnamenti dei vecchi, quella conoscenza che passava di bocca in bocca dai nostri antenati a noi, ed arricchita, ad ogni racconto, di nuovi particolari.
Ma anche la scrittura ha chiaramente la sua importanza, fondamentale per evitare che questi preziosi insegnamenti si perdano per sempre, quando, appunto, nessuno si premura più di tramandarli oralmente. D’altra parte, nemmeno la scrittura, che risulta fissa ad una prima, superficiale occhiata, lo è davvero: se rileggiamo un libro dopo un po’ di tempo, potrebbe sembrarci parecchio diverso; questo perché noi cambiamo, e percepiamo le cose in maniera differente. Tale concetto risulta di più facile comprensione, a detta di Doris Lessing, se ci avventuriamo nei racconti sufi rispolverati da Idries Shah. E la devo ringraziare per avermi suscitato la curiosità di andare a scoprirli.
Questo il senso globale di questa mini raccolta. Ma in Ecco perché c’è qualcosa di più: è la storia dell’evoluzione di una società dai suoi albori ai suoi splendori e che piano piano va alla deriva per incapacità governativa; ed è subito evidente che un malgoverno pervade, e purtroppo distrugge, ogni aspetto della nostra vita, perché nemmeno i nostri figli recepiscono o ricordano i nostri insegnamenti se vivono in una civiltà che si sfascia, e che di civile sembra avere ormai ben poco. Impossibile non fare un parallelismo con la storia dell’umanità, dalla preistoria ai giorni nostri.
E di sicuro la conclusione di questa lettura mi ha trovata cambiata, proprio come accade con i racconti sufi.
Rileggerò quest’opera fra anni, e vedremo quali nuove conclusioni ne trarrò.
Au revoir, mes amis! ;-)
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