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venerdì 15 agosto 2025

And Just Like That…

“E fu così che…” finì un’era. 
Oggi, ferragosto 2025, è uscita l’ultimissima puntata della serie che ci accompagna da sempre, il dodicesimo episodio della terza stagione di And Just Like That…, facente parte del mondo televisivo e cinematografico di Sex and the City. Così stamattina, mentre facevo colazione, ho potuto guardare come si sono concluse le vicende delle nostre beniamine, o meglio, come si sono “non concluse”, perché la vita va avanti, e chissà cos’altro capiterà alle nostre amiche.
Per ora sappiamo solo che hanno raggiunto un’età per cui, finalmente, hanno imparato a stare bene con se stesse, da sole, con un marito che amano, con una persona che sta dimostrando di essere quella giusta, con i problemi e le gioie che ci danno i figli che crescono, con le amicizie che vanno, vengono, si trasformano. 
Il blog di Kerry si chiama così perché, come vi ho già spiegato, il mio maestro delle elementari mi chiamava sempre Deborah Kerr,
e allora fantasticavo di essere una ragazza di nome Kerry. Quando poi ho ripreso questo nome per scrivere online il mio diario, stile “Coscienza di Zeno”, mi ha fatto sorridere l’assonanza con il nome del mio idolo indiscusso, che guarda caso scriveva al suo computer di relazioni difficili e sofferte con gli uomini (e mai davvero di sesso) per articoli che avrebbe pubblicato sulla sua rubrica “Sex and the City”.
Carrie Bradshaw e le sue amiche “mi sono state vicine” per circa venticinque anni, da quando una sera, dopo l’ennesima litigata col fidanzato dell’epoca, che non si sforzava mai di comprendermi, ho fatto zapping tra le lacrime, e sono incappata nella meravigliosa puntata in cui Steve telefona a Miranda per mostrarle una luna blu… e lei si scioglie, ed io con lei. 
Mi ero così tanto innamorata della serie televisiva e delle sue protagoniste, che avevo comprato in inglese il libro che l’aveva ispirata, scritto da Candace Bushnell e poi tutti i DVD per poterla imparare a memoria. Ho visto i film al cinema e li ho riguardati in TV. E ovviamente ho subito guardato ogni puntata di questa nuova serie, sperando non finisse mai; ed invece si è conclusa troppo presto. Sarebbe stato troppo presto anche dopo mille puntate. Perché le amiche, quelle vere, non ci annoiano e non ci stancano mai.
Il mondo di Sex and the City, così come anche quello visto in And Just Like That…, non è solo fatto di scarpe, vestiti, lustrini e sesso sfrenato. Anzi, è soprattutto una storia di amicizia sincera, che ci fa crescere, che ci aiuta ad affrontare le difficili relazioni fra sessi, e le relazioni amorose di ogni sorta. 
Grazie Carrie, Charlotte, Miranda, Samantha, Seema, Lisa per tutto quello che ci avete involontariamente insegnato e per tutto l’affetto ed il supporto che ci avete donato: ne faremo tesoro.
“And just like that… the woman realized she was not alone - she was on her own.”
Au revoir, mes amis! ;-)





sabato 9 agosto 2025

Bride di Ali Hazelwood

Non chiamatelo semplicemente romantasy.
Bride di Ali Hazelwood è sicuramente qualcosa di più.
È una bellissima storia di amore purissimo, di amicizia profonda, ed è altresì un inno alla bellezza delle civiltà multietniche che si evolvono e migliorano grazie alla loro intrinseca interrazzialità ed ai loro ovvi scambi interculturali.
Misery Lark, Vampira e per un decennio garante del suo popolo presso la comunità degli Umani, sarà scelta dal Consiglio come sposa di un capo branco per mantenere la pace anche con i Lupi. Ma Misery ha ben altro a cui pensare: è infatti preoccupata per la scomparsa della sua migliore, anzi unica, amica Serena. Sfrutterà quindi il suo finto matrimonio e la sua permanenza in territorio “straniero” per indagare e scoprire cosa sia successo alla sua amica / sorella.
In un avvincente susseguirsi di colpi di scena impensabili, ci troveremo a ridere per le battute di una protagonista sveglia, spiritosa, simpaticissima, che sa come usare la sua intelligenza e la sua immensa cultura scientifica per rendere il tutto ancora più esilarante. Dieci e lode quindi ad Ali Hazelwood, docente universitaria italo-americana, neuroscienziata, che si è presa una pausa dal mondo scientifico per scrivere romanzi (rigorosamente in inglese), ottenendo così dal suo hobby un successo strepitoso. Questo libro metterà sicuramente d’accordo sia chi ha amato la saga di Twilight, sia chi legge solo spicy romance (di norma non fanno per me, ma ho tollerato bene le scene piccanti perché sono davvero funzionali alla trama e anche decisamente romantiche).
È previsto un seguito, Mate, che uscirà ad ottobre in inglese e, ahimè, a maggio 2026 in italiano; può darsi che lo comprerò in lingua originale, perché sono davvero troppo curiosa di sapere come continua.
Una curiosità: non si sa quasi nulla di Ali Hazelwood, che tra l’altro è uno pseudonimo, e non ho trovato suoi profili social. Una donna evidentemente molto discreta; un ulteriore tocco di classe.
Au revoir, mes amis! ;-)

sabato 2 agosto 2025

Al mare non importa di Manuel Bova

Al mare non importa… e forse nemmeno così tanto a noi.
Al mare non importa, romanzo d’esordio di Manuel Bova, è stato uno dei miei libri da spiaggia, giustamente, visto il titolo.
Ho avuto il piacere di ascoltare Manuel di persona alla presentazione dei suoi tre romanzi, e ci ha illuminato su come i personaggi ad un certo punto della narrazione finiscano per vivere di vita propria e l’autore non può fare 
altro che assecondare le loro scelte di vita e ascoltare ciò che hanno da dire.
Questo discorso è stato piuttosto interessante, perché slega i personaggi dall’autore. 
Massimo, il protagonista, ha un modo di fare divertente, da piacione, risulta sicuramente simpatico ai più, e con il suo carattere riesce a circondarsi di persone che gli vogliono bene davvero. Mentre leggevo, lo immaginavo parlare con la stessa voce del suo creatore: lui stesso mi è apparso infatti dotato di una comicità innata che è piaciuta molto al pubblico con me in sala.
Massimo è però un personaggio di fantasia, e tramite lui Manuel Bova può criticare la nostra società fatta di selfie, messaggi vocali mandati di fretta, noncuranza del dolore altrui; ma il ritratto di Massimo si presta altresì ad essere contestato da chi legge, in quanto si dimostra poco rispettoso degli altri, poco empatico, più concentrato sul proprio dolore per la perdita di una persona cara che sulla perdita stessa. Manuel sembra volerci dare a intendere che, sebbene non sia assolutamente facile cambiare e migliorarsi (spesso, personalmente, mi sembra quasi impossibile…), dobbiamo quantomeno continuare a provarci, e in fondo sì, credo che anche il nostro Massimo alla fine comprenda che bisogna essere meno egocentrati e più attenti agli altri, e chissà, a quel punto la nostra vita potrebbe trovare una svolta tanto inaspettata quanto piacevole…
Bova ci regala quindi uno spaccato impietoso della società, con qualche perla di saggezza, gettando il seme della speranza, il tutto condito da uno stile velocissimo, leggero, da spiaggia.
Una lettura interessante e piacevole :-)
Au revoir, mes amis! ;-D



martedì 29 luglio 2025

Le ricette della Signora Tokue di Durian Sukegawa

Sentarō prepara e vende dorayaki, tipico dolce della tradizione giapponese, da Doraharu
A Sentarō il suo lavoro non piace, e non gli piacciono nemmeno i dolci. Vicino ad un bellissimo ciliegio in fiore, proprio di fronte al locale in cui lavora, Sentarō noterà la presenza della Signora Tokue, anziana donna di settantasei anni, visibilmente malandata, che, indicando l’annuncio esposto sul vetro della bottega, si offrirà di lavorare con lui per una paga davvero misera. 
L’uomo si mostrerà ovviamente titubante agli inizi, ma non sa ancora che basta davvero poco per piantare il seme del cambiamento…

Proseguendo nella lettura, scopriremo che ci verrà insegnato a ripartire da zero, se abbiamo scontato la nostra pena (cosa che sembra tanto facile a dirsi, ma che per molti di noi non lo è affatto); ed in particolare, verremo invitati a stare “all’ascolto”.
“Tutte le cose del mondo hanno il dono della parola, […] Solo ad ascoltarle ci si riempie il cuore. […] La notte, basta prestare ascolto al mormorio delle stelle per sentire lo scorrere eterno del tempo.” (p. 137).

Credo che questo stralcio sia sufficiente a darvi un assaggio della poesia che si cela tra le pagine di Le Ricette della Signora Tokue di Durian Sukegawa.
Troveremo petali di fiori di ciliegio sparsi tra le righe, e ne sentiremo persino il sapore in bocca. 
Sarà come bere un infuso di dolcezza infinita.

Da sempre amo la luna e do un profondo significato ai sogni che facciamo mentre dormiamo: ora che ho letto questo romanzo, so di aver visto giusto in entrambe le cose.
Regalate questo libro alle persone a cui volete bene, ed anche a chi ne ha bisogno. Vi assicuro che sarà come donare loro un dolce infarcito di serenità.
Au revoir, mes amis! ;-)






domenica 27 luglio 2025

The Secrets of Saffron Hall

What a great discovery this writer, Clare Marchant,
so fond of English history to be able to write a wonderful novel in which fiction and reality intertwine in an excellent way.
The Secrets of Saffron Hall tells the story of two women:
- Amber, who in 2019 has temporarily moved to the big manor, Saffron Hall, where lives her grandpa, in order to take a year off and to take the reins of her life again after a terrible disgrace, and in the meanwhile she helps him in cataloguing and archiving the books in the enormous library;
- Eleanor, who lives in the Tudor period, during the great Church reforms of Henry VIII, who has to face the problems of such a transitional period, and who finds refuge and some peace in everything the monks taught her, such as growing and using officinal herbs, creating coloured inks and writing meticulously in a refined calligraphy, and mostly cultivating, packaging in loaves and using in cooking the extremely precious saffron.

These two women will share an unusual sad fate, and while the narration runs fast towards an exciting and moving ending, we hope till the end that they paradoxically succeed, with their different life stories, in helping each other, even though they are separated by five hundred years.
This reading has totally absorbed and intrigued me.
I desperately fell in love with a lot of characters and with the author, who managed to face a particularly delicate matter with gentleness and understanding, and sympathetically, but also with the spur to move on, always. Dum spiro, spero, “until I breathe, I have hope”: this is the motto of some of the protagonists of the novel and it is repeated like a mantra so many times that it can’t but become our motto too.
And now let’s get to the characters, so marvellous but so human nonetheless, with their flaws that make them believable, but who are able to win our hearts page by page:
- Eleanor, strong and stubborn, determined like a woman 
of her social class has to be, despite her young age, who also knows how to act sweetly with the people she loves.
- Amber, stubborn as well: anyway, we can’t but feel sympathy for her.
- Greville, super iper charming!
- Jane and Henry Lutton, so different from each other but equally adorable.
- young Tom, so sweet, whose tender character will prove an essential talent.
And then Jonathan with his incredible patience of a man who truly loves his woman; the loyalty of Eleanor’s friend, Joan, and the devotion of her butler, Hugh; Amber’s grandpa, a total fun; Becky’s sincere friendship and Pete’s charm.
I wish I never had to leave them, and, like sometimes it happens with books, I already miss these “friends” of mine and I even wish the story never ended.
Obviously I’ve already bought more novels of this fantastic writer.
Au revoir, mes amis! ;-D




lunedì 21 luglio 2025

I libri di Kerry: Il profumo dei fiori di zafferano di Clare Marchant

Che splendida scoperta quest’autrice, Clare Marchant, 
così appassionata di storia inglese da saperci scrivere uno splendido romanzo in cui finzione e realtà s’intrecciano in modo eccellente. 
Il profumo dei fiori di zafferano narra la storia di due donne:
- Amber, che nel 2019 si è temporaneamente trasferita nell’enorme casa di famiglia, Saffron Hall, in cui vive il nonno, per  prendersi un anno sabbatico dal mondo e riuscire a riprendere in mano la propria vita dopo una terribile disgrazia, ed intanto lo aiuta a catalogare ed archiviare i libri presenti nell’immensa libreria;
- Eleanor, che vive in epoca Tudor, durante le grandi riforme ecclesiastiche di Enrico VIII, che deve affrontare al meglio i problemi di un periodo così pieno di cambiamenti, e che trova rifugio e un po’ di serenità in tutto ciò che i monaci le hanno insegnato, come ad esempio coltivare ed utilizzare le erbe officinali, creare inchiostri colorati e scrivere minuziosamente in una calligrafia raffinatissima, e soprattutto come coltivare, confezionare in panetti ed usare in cucina il preziosissimo zafferano.
Queste due donne saranno accomunate da un insolito triste destino, e mentre la narrazione viaggia veloce verso un finale emozionante, ci auguriamo fino all’ultimo che riescano, paradossalmente, con le loro diverse storie di vita, ad aiutarsi vicendevolmente, nonostante le distanza di cinquecento anni che le separa.
Questa lettura mi ha decisamente appassionata ed intrigata.
Mi sono perdutamente innamorata di tantissimi personaggi presenti nel libro e dell’autrice stessa, che ha saputo affrontare un tema estremamente delicato con dolcezza, comprensione ed empatia, ma anche con il giusto sprone ad andare avanti, sempre. Dum spiro, spero, “finché respiro, ho speranza”: è il motto di alcuni protagonisti della storia, e ci viene ripetuto come un mantra così tante volte, che non può far altro che diventare anche il nostro.
Ed ora veniamo ai personaggi, tanto meravigliosi quanto umani, con i loro difetti che li rendono credibili, ma che ci sanno conquistare pagina dopo pagina:
- Eleanor, forte e caparbia, risoluta quale dev’essere una donna del suo rango, nonostante la sua giovanissima età, ma che sa essere dolcissima con chi le sta a cuore.
- Amber, testarda anche lei, ma per cui non possiamo che provare tenerezza.
- Greville, super iper affascinante!
- Jane e Henry Lutton, tanto diversi tra loro quanto ugualmente adorabili.
- il piccolo Tom, tenerissimo, il cui carattere amabile si rivelerà una risorsa indispensabile.
E poi Jonathan con la sua enorme pazienza da uomo che sa amare davvero, la fedeltà dell’amica Joan e la devozione del maggiordomo Hugh, la simpatia del nonno, l’amicizia di Becky e l’avvenenza di Pete.
Non avrei più voluto lasciare nessuno di loro e, come ogni tanto mi capita con i libri, sento già la mancanza di questi miei “amici” e avrei quasi voluto che la storia non finisse mai.
Ovviamente ho già provveduto a procurarmi altri romanzi di questa fantastica scrittrice.
Au revoir, mes amis! ;-D





lunedì 14 luglio 2025

La vita segreta della casa in miniatura di Audrey Burges

Attirata dai colori pastello della copertina, che fa infatti pendant col mio vestito preferito, e affascinata dal titolo che “sa di favola”, ho afferrato La vita segreta della casa in miniatura di Audrey Burges
dallo scaffale più alto della mia libreria di fiducia e mi sono subito lasciata conquistare dalla seconda di copertina, in cui si riassume che Myra Malone gestisce un blog seguitissimo, dedicato alla sua meravigliosa casa in miniatura, e ben presto Alex Rakes scoprirà che quella casetta è identica alla villa in cui vive…
Il libro racconta una storia piena d’amore, amore per i figli, amore per i nipoti, per i nonni, amore nelle coppie felici. E sicuramente racconta anche dell’amore per la nostra casa, intesa come il nostro rifugio più intimo, la nostra famiglia. Se si legge la dedica che l’autrice antepone alla narrazione: “Ai miei genitori, Dennis e Jená: i miei primi tessitori di racconti, i miei primi lettori, i miei primi editor, la mia prima storia d’amore - E a Nina, la nostra Trixie, di cui sentiremo per sempre la mancanza”, e se si vanno subito a vedere le cinque pagine di ringraziamenti finali, ci sarà facile capire il motivo per cui la Burges ha scritto una storia tanto romantica, ovvero il grande affetto che sembra nutrire per le persone che hanno la fortuna di far parte della sua vita.
Myra Malone, la protagonista del romanzo, non è però circondata da così tanti amici e nemmeno da molti familiari. Vive, anzi, come una reclusa spersa tra le montagne. Eppure la sua infanzia, trascorsa con i genitori ed i nonni, era stata estremamente felice; ma adesso divide la sua vita tra la minuscola casa che si diletta ad arredare con tanta cura,  e la sua amicizia con la fedelissima Gwen. Tutto acquisterà un significato diverso quando Alex si accorgerà appunto di vivere proprio in quella villa in miniatura.
Si tratta quindi di un romanzo rosa? Oppure di un fantasy? O del tanto in voga “realismo magico”? O forse nessuna delle tre o tutte assieme. Ovviamente non ve lo dirò. Come al solito, no spoilers. Vi garantisco però che la trama ha avuto per me dei risvolti piacevolmente inaspettati. E, inutile dirvelo, l’ho apprezzata tantissimo.
La lettura si è rivelata estremamente piacevole e mi è venuta voglia di fare mille domande alla simpaticissima Audrey: ad esempio, come le è saltata in mente l’idea di una casa in miniatura, oppure, come è riuscita a creare dei personaggi così meravigliosi e credibilissimi, quali Alex, Gwen, e soprattutto la mitica Ellen. E se mai mi risponderà, vi svelerò ogni segreto.
Au revoir, mes amis! ;-D