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lunedì 22 dicembre 2025

Buon compleanno, Jane: Lady Susan, I Watson, Sanditon.

Il 16 dicembre di quest’anno 2025
abbiamo potuto celebrare il duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Jane Austen. 

Come mio solito, ho iniziato a leggere svariati libri contemporaneamente (motivo per cui poi ci metto mesi a finirli :-), ma prima di rileggere il mio amatissimo Orgoglio e Pregiudizio, e di cimentarmi per la prima volta nella lettura di capisaldi dell’opera austeniana quali Emma, Persuasione, L’Abbazia di Northanger o Ragione e Sentimento, ho scelto di partire da quelli meno conosciuti e decisamente non “filmati” (innumerevoli sono invece le trasposizioni cinematografiche e televisive dei suoi capolavori), 
ovvero Lady Susan, I Watson, Sanditon, che ho trovato casualmente nella mia libreria di fiducia in una elegantissima e raffinata edizione della Newton Compton Editori.

L’edizione è davvero ben curata, con una interessante prefazione di Ornella De Zordo. I romanzi che vi compaiono sono stati scritti dalla Austen in tre momenti ben distinti della sua vita.

- Lady Susan è il suo romanzo giovanile, l’unico scritto in forma epistolare nonché il solo in cui protagonisti fanno parte dell’aristocrazia libertina tipica del Settecento, anziché di quella goffa borghesia dei grandi romanzi che l’hanno resa celebre. La protagonista, colta e bellissima,  è perfida, persino verso la figlia, scaltra e senza scrupoli, sa come usare l’arte della seduzione, che le serve per garantirsi un futuro economicamente prospero, per divertirsi o anche solo per gratificarsi, facendosi beffe di chi considera poco degno di stima. Mi ha colpita vedere un romanzo così formalmente simile a Pamela di Richardson, la cui protagonista è però caratterialmente agli antipodi dell’altra, e facilmente più accostabile a Dorian Gray per il suo gretto narcisismo. Un personaggio meschino, eppure ha manipolato anche me e non sono riuscita a non restarne ammaliata.

- I Watson, scritto una decina d’anni dopo, in un periodo economicamente difficile per la Austen, lascia trasparire tutta l’amarezza dell’autrice per le condizioni in cui versavano le donne dell’epoca, mai davvero padrone di loro stesse, e ancor di più se disagiate a livello economico. Balzano subito agli occhi di noi donne e insegnanti frasi quali, “Preferirei insegnare in una scuola (e non credo ci sia niente di peggio), piuttosto che sposare un uomo che non mi piace.” (p. 90). Ma Emma non si limiterà a questo commento, risponderà a tono anche al consiglio di Lord Osborne riguardo il cavalcare come fonte di bellezza: “non tutte le donne possiedono queste inclinazione, o i mezzi necessari.” […] “Sua signoria crede che noi possiamo sempre seguire la nostra strada. Questa è una disputa che da lungo tempo trova uomini e donne disaccordo; e senza pretendere di risolverla, posso dire che ci sono alcune circostanze che nemmeno le donne possono controllare. L’economia femminile può molto, mio signore, ma non può certo trasformare una rendita scarsa in una abbondante.” (p. 115)
In Emma Watson ho scorto alcuni tratti di Lizzy Bennet, con la differenza che la storia d’amore che si sarebbe, forse, sviluppata tra i due protagonisti, mi sarebbe piaciuta di più dell’altra, perché la presunta arroganza di Mr Howard veniva notata dagli altri, ma non da lei, rendendo il tutto, a mio parere, decisamente più romantico.
Peccato che questo romanzo sia rimasto incompiuto.

- Sanditon, altro romanzo incompiuto, di cui c’è pure una serie televisiva che ha provato ad immaginarne il proseguo, è l’ultima storia che la Austen ci racconta, e proprio lei, all’epoca molto malata, riesce ancora ad ironizzare sulle persone ipocondriache. Ci si affeziona subito a Miss Charlotte Heywood, di origini modeste, ma che sa conversare amabilmente con tutti, e dai modi pacati e mai fuori luogo, tipici di una persona colta ed assennata. Mi è spiaciuto che proprio sul più bello, all’arrivo tanto agognato di Mr Sidney Parker, la storia si interrompa; e chissà cosa aveva in serbo di raccontarci la nostra cara Jane per arrivare alla sua solita conclusione felice.

Grazie a questo importante compleanno di Jane Austen, sono andata a rispolverare tutti i suoi libri, che da anni aspettavano di essere letti. E mi sono divertita tantissimo insieme a lei, alla sua ironia, e a tutti i suoi personaggi ormai diventati iconici.
Ancora happy birthday, Zia Jane! :-D