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domenica 30 novembre 2025

I libri di Kerry: Effetto Jane Austen di Federica Brunini

Per il duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Jane Austen (16 dicembre 1775), autrice di classici intramontabili quali Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento, Emma e Persuasione, il nostro caffè letterario I libri di Kerry ha deciso di renderle omaggio leggendo uno a scelta tra i suoi classici,
più il gradevolissimo Effetto Jane Austen di Federica Brunini, “scrittrice, giornalista e instancabile viaggiatrice” (terza di copertina).

La storia è semplice: Amelia, fotogiornalista con una carriera in discesa, proverà a tornare alla ribalta fotografando i luoghi in cui è vissuta Jane Austen e che l’hanno ispirata per i suoi romanzi; peccato che lei la Austen non la sopporti proprio, “tutta amore, lacrime e svenevolezze romantiche.” (p. 17).
Così Amelia Maini Moss, detta “la Mossa”, si ritroverà a volare dalla nebbia della campagna pavese fino ai cottage dello Hampshire, a caccia di spunti per il suo reportage, cercando di capire perché le storie austeniane continuino a farci sognare e ad affascinare anche le nuove generazioni; ma il viaggio più importante che intraprenderà sarà quello interiore, in cui ripercorrerà la sua vita, provando a capire chi è davvero, come mai è diventata così, e soprattutto cosa vuole adesso.

Confesso che da ragazza avevo letto soltanto Orgoglio e Pregiudizio, prima in italiano e poi in inglese, e mi era piaciuto così tanto lo stile ordinato, preciso in ogni descrizione, senza però mai risultare pesante, di questa scrittrice, che avevo letto parti di questo romanzo più e più volte nel corso degli anni, ripromettendomi di leggere prima o poi anche il resto della sua opera. Ma avendo in seguito visto tutti i film, o quasi, tratti dai suoi libri, ed avendo così tanti altri autori da leggere e così poco tempo a disposizione, non mi ero più accostata a nessuno dei suoi scritti.

Ed ora invece eccoci qui, con la Brunini e la sua effervescente Amelia che mi hanno invogliata ad iniziare sia Emma che Persuasione, mentre già stavo leggendo Lady Susan e I Watson.

Ciò che mi ha sorpresa di Effetto Jane Austen è il tema del viaggio: da quello fisico tra Chawton e Bath,
a quello spirituale nella memoria della protagonista, a tutte le sue massime e i suoi commenti, quali “La colpì come quella casa estranea e temporanea avesse potuto diventare così familiare in pochi giorni, ma aveva viaggiato abbastanza da sapere che è così che accade. È la magia del viaggio e, in fondo, anche dell’amore: sentire di appartenere a un luogo sconosciuto o a qualcuno che non si è mai incontrato prima.” (p. 99), oppure “ ogni relazione è un viaggio. Ed è il primo passo a marcarne il ritmo.” (p. 133).

E poi ci sono temi sempre attuali: “ Donne, perché la Austen aveva raccontato le donne in un mondo di uomini.” (p. 138), e ancora: “ Donne troppo intelligenti per accettare i confini imposti da altri. A costo di ritrovarsi scomode, molto scomode. […] E che tutte noi siamo ancora su quella strada. Tutti noi, anzi. Perché non riguarda solo le donne… ma noi esseri umani incastrati in ruoli che ci soffocano…” (p. 100).

E ovviamente ci sono i sentimenti, di tutti i tipi, anche perché “poi è il segreto di Jane Austen, no? Ha raccontato microstorie familiari che sono diventate eterne, esemplari.” (p. 127); ma soprattutto c’è l’amore, perché “l’amore è l’amore in ogni epoca,” e “la passione ha sempre la stessa formula” (p. 82).

Ciò che mi è piaciuto tantissimo e che ho trovato davvero innovativo, è stato che, dopo tanti libri ispirati ad Orgoglio e Pregiudizio e tanti altri che invece hanno provato ad indovinare come sia stata la vita della Austen, di cui non si sa praticamente nulla, raccontandone una versione romanzata, finalmente c’è invece chi ha tentato di comprendere e spiegare un fenomeno talmente potente che, a duecentocinquanta anni esatti dalla sua nascita, ci travolge ancora come un fiume in piena.

E se vi sembra che stia diventando troppo sentimentale, perdonatemi, ma è l’effetto Austen. Leggete e capirete :-)
Au revoir, mes amis! ;-)






domenica 9 novembre 2025

Le Falene di Ursula di Alessia Amati

Ho aspettato con trepidazione il momento
di poter tenere tra le mani questo gioiellino dell’emergente e adorabile Alessia Amati, i cui reels su Instagram, pieni di meravigliosi consigli di lettura, rendono più leggere le mie giornate. Provate a cercarla come @letture_in_salotto (https://www.instagram.com/letture_in_salotto?igsh=dG8xajRqYTNuMXBs) e vedrete che anche voi resterete ammaliati dalla voce soave e dai modi pacati e gentili di questa streghetta dal cuore bianco (nonostante l’animo gotico :-)
Le Falene di Ursula - la storia dimenticata di Madre Shipton tratta della vita di Ursula Sontheil, vissuta tra la fine del XV e la seconda metà del XVI secolo, la cui “storia è una delle più importanti, conosciute e narrate in tutto lo Yorkshire e, esattamente come per Robin Hood, è ormai impossibile distinguere la verità dall’immaginazione, la storia dall’invenzione.” (Le Falene di Ursula, Postfazione - nota dell’autrice, p. 231).


Ho iniziato a cercare questo libro due mesi fa, ma era andato in ristampa, quindi ho dovuto aspettare un pochino per averlo; non resistevo davvero più, ho invaso la dolcissima Alessia di messaggi, chiedendole quando secondo lei sarei riuscita ad averlo, ed è stata estremamente gentile e disponibile da rispondermi ogni volta, dandomi tutti i dettagli e i riferimenti necessari. Già solo per questi suoi modi attenti e garbati, sapevo che sarebbe valsa la pena leggere la sua opera.

Ma vi dirò di più: Le Falene di Ursula, non solo ha soddisfatto le mie aspettative, ma le ha decisamente superate.
L’edizione della Rebelle è davvero curatissima, con una copertina rigida splendida e uno spessore delle pagine perfetto al tatto. Il colore “tundra violet”, che pervade tutto il libro come una sorta di Leitmotiv rassicurante, è impreziosita da uno splendido foil oro.

Le illustrazioni della bravissima Ilaria D’Angelo (@larteecaffe https://www.instagram.com/larteecaffe?igsh=dnZzam92dHhoYWZk)  risultano azzeccatissime per la storia e per lo stile in cui viene narrata, e si accompagnano in modo impeccabile alle parole dolci, ma forti dell’autrice. 


La storia è davvero toccante: una giovane donna accusata di stregoneria si vedrà sottratta la sua bambina, Ursula appunto, che troverà comunque una famiglia pronta ad accoglierla. Su un certo piano, le vicende di Ursula non saranno diverse da quelle di una ragazzina di qualsiasi tempo: le prime cotte, i problemi legati all’aspetto. Ed anche lei peccherà a volte di un egoismo sano e più che comprensibile per un essere umano.
L’ho compresa, questa piccola orsa, questa strega della foresta, e l’ho amata tantissimo e ancora adesso risiede in un angolino del mio cuore da cui probabilmente non se ne andrà più. Mi sono affezionata ai suoi amici e ad ogni sua famiglia. Non c’è un personaggio fuori posto, non una sola nota che stoni in tutta la narrazione. Leggere questo libro è stato un bel viaggio in un mondo incantato, anche quando, purtroppo, si piange insieme ad Ursula.

Un libro magico oltre il magico.
La storia ha avuto dei risvolti che non mi aspettavo: la maternità. Non avrei saputo descriverla meglio.
Il finale, di cui non vi svelerò nulla, è stato inaspettato e assolutamente perfetto e poetico. Tutto va come deve andare, ogni tassello al posto giusto.
E mi ha fatto l’effetto che da ragazzina avevo provato per il finale di The Picture of Dorian Gray: fissare per mezz’ora il muro incantata dopo aver chiuso l’ultima pagina del libro.
Trovo questo romanzo un assoluto capolavoro. 
Auguro alla splendida Alessia Amati che possa presto conquistare tutto il mondo con la delicatezza di questa storia altresì potente.
E perdonate il servizio fotografico che mi sono fatta fare, ma non trovo nemmeno le parole per esprimere la gioia di avere finalmente questo libro tra le mie mani :-D
Au revoir, mes amis! :-D











giovedì 6 novembre 2025

I libri di Kerry: La Sovrana Lettrice di Alan Bennett

Vivamente consigliatomi dal mio libraio di fiducia, La Sovrana Lettrice
di Alan Bennett è un libro sul potere rinvigorente e, oserei dire, quasi rivoluzionario, della lettura.
Cittadini! Udite, udite! La regina si è messa a leggere.
Anche se, come ci tiene a sottolineare la regina stessa: “Noi abbiamo sempre letto. Solo che ultimamente leggiamo di più.” (p. 75). Proprio così. Ho sentito questa frase decisamente “mia”. A me e a molti altri è capitata la medesima cosa: abbiamo sempre letto, ma ad un certo punto ci ritroviamo ad essere lettori accaniti.
Dapprima Queen Elizabeth II trova scuse per leggere, come se avere un hobby fosse qualcosa di disdicevole che distoglie la sua attenzione dai propri doveri (mi sono rivista anche in questo); poi, ad un certo punto, nemmeno si preoccupa più di cosa pensa il suo popolo (ed anche a questo siamo arrivati noi “comuni lettori”).
È un libro divertente, leggero, eppure fa riflettere parecchio. 
Pieno di interessantissimi spunti di lettura: si citano diversi nomi di scrittori e si fa riferimento alle loro opere, con richiami che spesso può capire solo chi le ha lette; ciò non appesantisce affatto la trama, ma, anzi, rende chi legge curioso e desideroso di informarsi sulle tra loro diversissime letture di questa “uncommon reader”. Ed è forse questo a cui punta l’autore; del resto ci dice, per bocca della sua regina, che “ ragguagliare non è leggere. Anzi, è l’esatto contrario. Il ragguaglio è succinto, concreto e pertinente. La lettura è disordinata, dispersiva e sempre invitante. Il ragguaglio esaurisce la questione, la lettura la apre.” (p. 23).
Come afferma un’amica del nostro caffè letterario, è un romanzo che fa passare il blocco del lettore. Concordo in pieno. Talmente breve e scorrevole da farsi divorare nel giro di poche ore.
Si presenta come una storia vera, ma non lo è. Peccato. Mi sarebbe piaciuto lo fosse.
Au revoir, mes amis! ;-)

domenica 2 novembre 2025

The Crescent Moon Tearoom di Stacy Sivinski

Che altro si può desiderare se non un romanzo cozy 
dal sapore di cannella e cardamomo per godersi al meglio l’autunno?
The Crescent Moon Tearoom di Stacy Sivinski ha ampiamente soddisfatto le mie aspettative.
La storia narra di tre gemelle streghe, dai capelli fulvi, ognuna con un particolare colore di occhi (Anne li ha di un limpido azzurro, Violet color ametista, Beatrix un caldo e profondo nocciola), molto unite tra loro, ma con caratteri diversissimi (una estremamente posata e determinata, l’altra selvaggia e sbarazzina, l’ultima timida e riservata). Le sorelle Quigley vivono insieme in una grande casa incantata, a loro molto affezionata, e gestiscono un’invitante sala da tè nel centro di una Chicago di fine Ottocento, dove, dopo un’intensa giornata di shopping, le signore amano riunirsi per scaldarsi con un profumatissimo tè caldo, e per farsi poi leggere i fondi delle tazze, sperando che il futuro riservì loro qualche rosea sorpresa.
Il romanzo viene subito introdotto da una lettera scritta di pugno dall’autrice stessa, che ci esorta “ad apprezzare […] la magia dei momenti semplici: la sensazione di pace che arriva quando avvolgo le mani attorno a una tazza di tè caldo al termine di una lunga giornata; il profumo familiare dei vecchi libri, capace di trasportarmi istantaneamente in una storia non appena ne apro la copertina; il cuore che si illumina ogni volta che qualcuno che amo entra dalla porta.” (p. 9).

Vero è che la prosa risulta inizialmente un pochino pesante, almeno secondo il mio parere, troppo intrisa di paragoni e chiarimenti non sempre necessari; ma ci si abitua quasi subito a questo stile che diventa più coinvolgente man mano che la storia scorre fluida fin quasi a spiccare il volo.

Sono inoltre certa che chi tra voi si sente, come me, da troppo tempo orfana di serie televisive quali Samantha, Vita da Strega (Bewitched) e Streghe (Charmed), non potrà far altro che innamorarsi delle vicende di queste incantevoli sorelle. Sarà infatti un caso che siano tre come le Halliwell di Charmed? E la madre che si chiama Clara come la Zia Clara di Bewitched? E infine, la gatta di nome Tabitha non può che essere un omaggio esplicito alla figlia di Samantha.

Cosa mi è piaciuto tantissimo? L’idea di questa Chicago fin de siècle che non viene mai descritta, ma la cui presenza aleggia tangibile durante l’intera narrazione.

Per concludere, bisogna riconoscere che l’edizione italiana di questo libro, curata da Armenia, è straordinaria, grazie anche alle illustrazioni delle bravissime Martina Ponente, in arte Meridyan Art, e Francesca Orlando, in arte Nola Sprayed Edges.

Au revoir, mes amis! ;-)

PS: vi mostro qui di seguito altre immagini di questo bellissimo libro, più le foto degli altri libri witchy e cozy o gotici, stregoneschi e terrificanti che mi ero ripromessa di leggere in questo autunno spooky fino all’arrivo del periodo natalizio. Vedremo se riuscirò a tenere fede al mio intento… anche perché nel frattempo ho continuato a riempire gli scaffali della mia libreria. :-D