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martedì 26 luglio 2016

I lupi non sono cani

L'articolo dell'Economist più letto nel 2015 è risultato essere Greater than the sum of its parts che parla di una nuova specie animale: il coywolf.
Questo animale viene anche chiamato coyote orientale, poiché è sostanzialmente un coyote che ha un decimo di patrimonio genetico del cane e un quarto del lupo. E questa cosa non mi piace per niente. Ora, tutto quello che scriverò da qui in poi prendetelo molto col beneficio del dubbio, perché per quanto mi sia documentata in materia su vari siti web, sono comunque una profana sull'argomento. 
Pare che questa nuova specie non sia nata per mano dell'uomo, o meglio, non direttamente. Ma la responsabilità è comunque nostra, perché i lupi vengono da sempre costantemente perseguitati dagli uomini, quindi, essendo a rischio di estinzione e spesso non trovando di conseguenza una "partner" a disposizione, hanno iniziato ad accoppiarsi con le femmine dei coyote e dei cani. Si legge nel suddetto articolo dell'Economist che questi coywolves siano più grossi e più forti dei semplici coyote; e sono decisamente più adattabili di lupi, coyote e cani in quanto come i primi possono vivere in zone boschive, come i secondi sono in grado di cacciare nelle praterie, e come i terzi riescono a sopravvivere in aree urbane nutrendosi di ciò che trovano nei rifiuti. Ecco perché sono preoccupata: no, non per il pericolo che possono rappresentare per l'uomo negli ambienti cittadini; ma perché a parer mio i lupi e i coyote hanno subito in questo senso una sorta di involuzione, anzi, per meglio dire un'evoluzione in negativo. Mi pare di percepire da ciò che leggo in quell'articolo, che le caratteristiche di questi tre animali fusi insieme vengano salutate da studiosi e scienziati come un miracolo della natura; anche e soprattutto perché spesso gli incroci fra diverse specie animali tendono, differentemente da questo caso, ad essere meno forti dei loro progenitori e spesso neanche sopravvivono.
Spero di non venire fraintesa dai miei lettori. Anche a me come alla maggior parte di voi piacciono i cani. Ne ho avuti parecchi e li ho amati tutti profondamente. Ma capisco anche la posizione di Cesare, il mio migliore amico, che li aborre totalmente, definendoli zecche, veri e propri parassiti della società. A suo dire i cani non hanno utilità alcuni se non per l'affetto che danno all'uomo. E a Cesare, freddo e privo di sentimenti, questo non interessa poiché guarda solo il lato pratico delle cose. Ripeto, a me i cani piacciono moltissimo, ma obiettivamente non mi affascinano come i lupi, che personalmente adoro.
I lupi sono decisamente più intelligenti dei cani poiché devono pensare da soli a come procurarsi il cibo, senza dipendere da alcun padrone umano; inoltre devono prestare attenzione ad ogni minimo rumore o cambiamento che possa far presagire loro una situazione di pericolo. I lupi sono anche fisicamente e moralmente più forti dei cani, infatti hanno denti più aguzzi adatti per cacciare, una mascella più sviluppata e devono essere pronti ad ogni situazione; mentre il cane non deve minimamente preoccuparsi di nulla, nemmeno quando è randagio, perché gli basterà aggirarsi nei luoghi abitati per trovare cibo tra i rifiuti e un riparo occasionale sotto un ponte o tra le mura di qualche casa abbandonata. Ciò che maggiormente mi affascina dei lupi è che vivono in branco, che c'è un maschio alfa che sa farsi rispettare e che si accoppia con la femmina alfa, che si dice siano monogami e che hanno un reale senso della famiglia. Lo stesso non si può dire dei cani, il cui branco è la nostra famiglia, non c'è nessun capo dominante, sono tutt'altro che monogami e i maschi sembrano disinteressarsi totalmente dei cuccioli. 
Questi sono i motivi principali per cui non vedo di buon occhio tale miscuglio. Ma del resto l'evoluzione di ogni specie animale non chiede il permesso a nessuno per fare il suo corso.
Dei coyote so dirvi meno, ma mi piacciono perché come i lupi sono cacciatori, sebbene di animali di taglia più piccola per ovvi motivi; e non devono ringraziare nessuno, se non se stessi, per la loro sopravvivenza. Possono stare in branco, ma sanno anche vivere da soli o tutt'al più a coppie. E adoro il fatto che ululino alla luna, perché evidentemente la amano proprio come la amo io. 
Esattamente otto anni fa ero stata nella Death Valley e avevo sperato di vedere qualche coyote, ma purtroppo non andò così. Motivo per cui me ne ero andata via dal parco con almeno il ricordo di un piccolo coyote di peluche che chiamai Jessie. Pochi giorni dopo però ebbi la fortunata sorpresa di vedere un bellissimo coyote nel parco del Grand Canyon che mi guardava coi suoi occhioni spalancati. Non feci in tempo a fotografarlo, ma quegli occhioni meravigliosi incastonati nel suo musetto fantastico sono ancora, e sempre resteranno, impressi nel mio cuore.
Kerry e Jessie
  

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