"Anche dall'esperienza più tremenda può nascere qualcosa di bello": questo è uno dei motti che mi ripeto da quando sono nata. Perché fa bene alla mia anima trovare un elemento di positività anche nella situazione più negativa. E' così che ho sempre affrontato i problemi della mia vita, grandi o piccoli che fossero. Perché capita che ci scopriamo coraggiosissimi in situazioni che non avremmo mai creduto, e poi però ci disperiamo per sciocchezze, rischiando di annegare in un bicchier d'acqua.
Ultimamente mi trovavo nella seconda condizione: tutto mi sembrava un ostacolo insormontabile e non sapevo più come uscirne. Due settimane fa ho dovuto collaborare ad una traduzione scientifica col mio collega e pseudo-amico Ricky il sociopatico. Sì, proprio lui, il mio co-protagonista nell'articolo Parla come mangi! - sociopatia. L'idea di vederlo e lavorarci a stretto contatto per ore non mi ha resa felice, anzi, mi ha procurato la nausea, perché in questo momento l'ultima cosa di cui ho bisogno è circondarmi di gente negativa come lui. Riccardo è un narciso iper complessato. Vi pare un ossimoro? Non lo è. Spesso i narcisi peggiori sono proprio quelli pieni di complessi che vogliono dimostrare la propria superiorità ad ogni costo. Ricky ad esempio si piange sempre addosso, stile Calimero, senza però essere altrettanto tenero.
Fa di tutto per piacere agli altri, al punto da risultare viscido. E' geniale nel suo lavoro: parla il tedesco e l'inglese come fosse madrelingua, e traduce qualsiasi tipo di testo in un lampo, senza commettere errori. Purtroppo è cerebralmente piatto in tutto il resto. Ma questo non gli impedisce di essere arrogante, spocchioso e talvolta persino cafone.
Lo invito quindi malvolentieri a casa mia per lavorare e appena entra mi squadra dalla testa ai piedi con un sorrisetto ironico: "sei bellissima", esordisce. Lo guardo incredula: "scusami?" E ripete convinto: "sei bellissima. Ma non sopporto il tuo perenne stile British". La domanda mi sorge spontanea: "stile British? in cosa lo noti?" ed ecco la sua tipica risposta da cerebralmente piatto in tutto ciò che non riguarda il suo lavoro: "Non lo so in cosa lo noto. Lo noto. E non lo sopporto in nessuno, non solo in te. Mi urta e lo detesto".
A quel punto tutta la mia negatività era scomparsa. Riccardo mi aveva fatto uno dei più bei complimenti che io avessi mai ricevuto in vita mia. No, non mi riferisco al fatto che mi veda bellissima, quanto piuttosto che abbia sottolineato che detesti il mio stile British. Quindi ho davvero uno stile British? E lì, mentre lavoravo alacremente alla traduzione insieme a Ricky, ho partorito nella mia testa l'idea per una serie di articoli. Da mesi avevo intenzione di scrivere posts about my favourite British style icons (l'ho scritto in inglese perché suona meglio; in italiano viene lunga: "articoli sulle mie icone di stile preferite britanniche"). Ma fare una serie di post biografici e modaioli mi sembrava sterile e banale. Così ho invece pensato che ogni tanto potrei sottoporvi ad un'analisi critica dei miei outfit, del mio make-up e degli accessori, chiedendovi se sono abbastanza British secondo la vostra opinione e facendo un confronto con le suddette style icons. Il tutto sarà corredato da varie foto sui social con gli hashtag #haveigotabritishstyle #amibritishenough. Intanto guardate qua,
nel luglio 2015 ho anticipato ciò che la mia icona di stile preferita Alexa Chung avrebbe fatto un mese dopo per lanciare la propria linea di manicure. E adesso ditemi: chi è che detta la moda?
E dopo questo sfoggio di superbia, vi ricordo che la vita amorosa e amicale raccontata in questo blog è di Kerry (con persone e fatti inventati di sana pianta), mentre i consigli fashion e di bellezza sono sia di Kerry che di Debby. E con questa crisi di identità, in cui il mio alter ego prevale occupandone i due terzi, vi saluto e scappo a prenotare una visita psichiatrica.
Au revoir, mes amis! ;-)
Calimero |
Lo invito quindi malvolentieri a casa mia per lavorare e appena entra mi squadra dalla testa ai piedi con un sorrisetto ironico: "sei bellissima", esordisce. Lo guardo incredula: "scusami?" E ripete convinto: "sei bellissima. Ma non sopporto il tuo perenne stile British". La domanda mi sorge spontanea: "stile British? in cosa lo noti?" ed ecco la sua tipica risposta da cerebralmente piatto in tutto ciò che non riguarda il suo lavoro: "Non lo so in cosa lo noto. Lo noto. E non lo sopporto in nessuno, non solo in te. Mi urta e lo detesto".
A quel punto tutta la mia negatività era scomparsa. Riccardo mi aveva fatto uno dei più bei complimenti che io avessi mai ricevuto in vita mia. No, non mi riferisco al fatto che mi veda bellissima, quanto piuttosto che abbia sottolineato che detesti il mio stile British. Quindi ho davvero uno stile British? E lì, mentre lavoravo alacremente alla traduzione insieme a Ricky, ho partorito nella mia testa l'idea per una serie di articoli. Da mesi avevo intenzione di scrivere posts about my favourite British style icons (l'ho scritto in inglese perché suona meglio; in italiano viene lunga: "articoli sulle mie icone di stile preferite britanniche"). Ma fare una serie di post biografici e modaioli mi sembrava sterile e banale. Così ho invece pensato che ogni tanto potrei sottoporvi ad un'analisi critica dei miei outfit, del mio make-up e degli accessori, chiedendovi se sono abbastanza British secondo la vostra opinione e facendo un confronto con le suddette style icons. Il tutto sarà corredato da varie foto sui social con gli hashtag #haveigotabritishstyle #amibritishenough. Intanto guardate qua,
nel luglio 2015 ho anticipato ciò che la mia icona di stile preferita Alexa Chung avrebbe fatto un mese dopo per lanciare la propria linea di manicure. E adesso ditemi: chi è che detta la moda?
E dopo questo sfoggio di superbia, vi ricordo che la vita amorosa e amicale raccontata in questo blog è di Kerry (con persone e fatti inventati di sana pianta), mentre i consigli fashion e di bellezza sono sia di Kerry che di Debby. E con questa crisi di identità, in cui il mio alter ego prevale occupandone i due terzi, vi saluto e scappo a prenotare una visita psichiatrica.
Au revoir, mes amis! ;-)
Kerry/Debby #haveigotabritishstyle #amibritishenough |
Dico la verità non leggo tanto ma i tuoi articoli mi piacciono molto complimenti se deciderai di scrivere un libro lo comprerò sicuramente
RispondiEliminaGrazie per il sostegno, Antonio! Sei davvero gentile. E sono felice che apprezzi ciò che scrivo.
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